FP CGIL Reggio Calabria-Locri: “Tirocinanti senza tutele anche ai tempi del Coronavirus”

Le misure restrittive emanate dal Governo e i conseguenti provvedimenti adottati a livello locale, in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, palesano ancor di più, - affermano il Segretario Generale F. Callea e la Segretaria A. Neri - in modo preoccupante, le difficoltà di quei lavoratori che vivono con un contratto precario o di chi vive in attesa di firmarne uno.

Il quadro che si delinea a livello territoriale è nel complesso abbastanza desolante basta guardare a quanto sta accadendo ai Tirocinanti calabresi.

La Regione Calabria, ha sospeso le attività relative ai tirocini previsti nell'ambito degli Avvisi Pubblici indetti dal Dipartimento Lavoro FPS o autorizzati dallo stesso, nonché tutti i tirocini extra curriculari aventi ad oggetto i Centri per l'Impiego, oltre l'avvio dei tirocini non ancora attivati.

Per molte famiglie, residenti in un contesto regionale con un alto tasso di disoccupazione, la pur esigua indennità mensile spettante al tirocinante, pari a 500,00 euro, è una fonte di sostentamento indispensabile per sopravvivere.

Comodo, probabilmente, - proseguono Callea e Neri - dimenticare che questi "lavoratori" con un'indiscutibile bagaglio di competenze acquisite, sono chiamati a supplire giornalmente alla carenza, oramai strutturale, di personale presso gli enti, o i soggetti privati, in cui prestano servizio. Un servizio, che ha ormai assunto la connotazione di una variante di lavoro precario, senza alcun diritto contributivo e previdenziale, che non consente il maturare delle ferie, dei permessi o altre indennità.

--banner--

La FP CGIL Reggio Calabria - Locri - concludono i Segretari - alla luce di quanto esposto, considerata l'epidemia che sta interessando tutti gli stati e che rende ancora più incerta la vita di migliaia di cittadini con "lavori" precari, chiede alla Governatrice Jole Santelli, all'Assessore al Lavoro Fausto Orsomarso, alla dirigenza della Regione Calabria e dei Ministeri (Beni Culturali, Giustizia e Istruzione, Università e Ricerca) che risposte intendano dare e che provvedimenti metteranno in atto per sopperire ai bisogni giornalieri di queste persone, rimaste loro malgrado senza retribuzione, ricordando, altresì, che la normativa vigente non consente loro di beneficiare di alcuna prestazione economica di sostegno al reddito.