Dal Ministero dei Trasporti 1,2 milioni per Reggio. Falcomatà: "Ecco come cambiano viabilità e mobilità in città"

Non solo le tre nuove stazioni ferroviarie sulla line jonica ed un finanziamento da 23 milioni di euro. Quella di ieri, con Salvatore Margiotta, sottosegretario al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, è stata una giornata per certi versi campale per la Città di Reggio Calabria che vede sbloccarsi un ulteriore linea di finanziamento da 1,2 milioni di euro in termini di progettazione e salvaguardia del complesso sistema viario che finirà a completare il piano MMS sulla mobilità sostenibile, messo in campo dall'amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà.

Il Comune, dunque, ha aperto la settimana strappando un altro importante risultato al Governo. Ieri pomeriggio, nel corso dell'incontro con l'esponente dell'esecutivo di Palazzo Chigi, il sindaco Giuseppe Falcomatà e l'assessore ai Trasporti Giuseppe Marino hanno incassato il via libera ad un finanziamento di 1,2 milioni di euro per l'ideazione di opere ed interventi fondamentali per il territorio. Le risorse, attivate da un fondo riconosciuto per Decreto e riservato ai Comuni capoluogo delle Città Metropolitane, serviranno ad analizzare e rivoluzionare tratti fondamentali per la circolazione, come quello del Calopinace - fra i nodi di Spirito Santo, Cedir/Tribunale, Sant'Anna, Sbarre Centrali e Viale Calabria - per il quale è stato riservato un impegno di 340 mila. Oppure il collegamento dell'aeroporto alle reti di trasporto principali, quali la stazione ferroviaria e la Statale 106 nella parte di Modena, il cui studio prevede due fasi distinte da 100 e 95 mila euro. Nel Decreto ministeriale rientrano anche la connessione tra la viabilità urbana di Pellaro e la Statale 106 per 75 mila euro e la zona Nord cittadina dove, fra Gallico e Catona, lo studio finanziato per 179 mila euro consentirà di realizzare un'alternativa alla Statale 18 passando dall'attraversamento della fiumara. Non solo infrastrutture, si diceva, ma pure azioni di controllo e salvaguardia che prevedono il monitoraggio dell'intera rete stradale comunale (ponti, passerelle, opere d'arte, ecc..) per una previsione di spesa fissata in 245 mila, oltre l'analisi degli indicatori del Pums, già adottato da Palazzo San Giorgio, la cui pianificazione e progettazione di servizi di mobilità sostenibile in ambito urbano potrà contare su ulteriori 154 mila euro.

Insomma, i dirigenti ed i funzionari di Palazzo San Giorgio potranno far leva sulla grande opera di mediazione dell'apparato politico capace di incassare una cospicua somma dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre l'apprezzamento da parte del sottosegretario Salvatore Margiotta che ha sottolineato «l'importanza dell'approvazione del Pums quale strumento che facilita lo sblocco di risorse indispensabili alla rimodulazione della viabilità dei territori».

--banner--

«Apprezzo la capacità del sindaco Falcomatà e dell'assessore Marino – ha detto l'esponente di Governo – che, coadiuvati dall'ottima qualità e preparazione dei loro tecnici, si distingue per operatività e concretezza nel raggiungimento dei propri obiettivi. Non programmano e basta. Questa giovane classe dirigente fa. E lo fa bene. Oggi addiveniamo ad un Decreto, firmato dal direttore generale del Ministero Barbara Casagrande, che punta a capitalizzare le potenzialità del Comune capoluogo della Città Metropolitana di Reggio Calabria».

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha, da parte sua, ribadito «l'importanza dell'apertura e disponibilità mostrate dal Governo che non solo ha promosso, ma ha anche valorizzato a dovere – e la presenza e le parole del sottosegretario Margiotta, a cui va il mio ringraziamento, ne sono la viva testimonianza – un progetto che fa da apripista al complessivo stravolgimento in positivo dell'intera mobilità cittadina, considerando che il piano MMS segnerà una svolta per l'intera città». L'attestato di stima è stato rilanciato dall'assessore Marino nel commentare «la capacità di ascolto del sottosegretario Margiotta e di un Governo che riconosce appieno il nostro impegno rivolto a sanare ferite inferte al territorio da oltre cinquant'anni».