Paris (Udc): "Bando Ministero discrimina tirocinanti giustizia"

"Il Ministero della Giustizia ha emanato un bando per l'assunzione di 616 operatori giudiziari, selezione mediante avviamento degli iscritti ai Centri per l'impiego e che discrimina totalmente i tirocinanti della giustizia in quanto è stato riservato loro solo il 3%. Il 31 Gennaio, quindi, i tirocinanti in scadenza di contratto non saranno più rinnovati e questa è di certo, una brutta batosta per chi in questi anni, ha fornito un prezioso contributo ai Tribunali e alle Corte d'Appello di Reggio Calabria e Palmi. E' plausibile la rabbia e la delusione dei tanti praticanti che auspicavano finalmente una stabilizzazione e un concorso che tra le altre cose li penalizza notevolmente". Lo sostiene Nicola Paris, Candidato UDC al Consiglio regionale della Calabria.

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"Il gap del sistema burocratico sta nell'incapacità di non saper garantire ai figli di questa terra una continuità lavorativa creando "sistemi" occupazionali provvisori che non riconoscono col tempo le competenze e l'esperienza dei nostri professionisti. Il precariato è una atavica piaga sociale, una malattia congenita del sistema economico italiano che va assolutamente debellata. Gli amministratori non possono più permettere che a trionfare sia il precariato o la disoccupazione e devono lavorare insieme per dare certezze ai giovani consentendogli di rimanere nella propria terra. Il nostro Paese è una "Repubblica democratica fondata sul lavoro" parole alle quali non è stato mai dato il giusto peso, parole rigettate ed offese dai famosi "ladri di sogni" o "sfruttatori" di ogni categoria a tutte le latitudini. I tirocinanti della giustizia hanno il diritto di avere un futuro certo perché hanno contribuito in questi anni a far funzionare le macchine amministrative rendendo servizi impeccabili e svolgendo lo stesso lavoro dei colleghi con i contratti a tempo indeterminato, ma con stipendi inferiori e il costante alone di incertezza su cosa sarebbe accaduto da un anno all'altro. Basta alimentare speranze e bisogni, tenendo sempre sotto scacco un potenziale bacino elettorale vastissimo. Iniziamo a parlare di meno e fare di più per i tirocinanti, i disoccupati, i nostri lavoratori".