Intitolata a Domenico Bova sala di Palazzo Campanella

E' stata intitolata alla memoria di Domenico Bova una sala di palazzo Tommaso Campanella. Lo spazio che unisce l'aula commissioni con quella del Consiglio regionale della Calabria ricorderà in perpetuo l'esponente politico venuto a mancare il 9 luglio scorso. La decisione, assunta dall'ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa, è stata suggellata nel corso di una toccante cerimonia alla quale hanno partecipato tantissime persone, tra familiari di Mimmo Bova, amici, compagni di partito e rappresentanti delle istituzioni.

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Prima della scopertura della targa dedicata al politico roccellese, si è tenuto un intenso e, a tratti, anche toccante momento di riflessione, al quale sono intervenuti il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, il presidente dell'associazione Ex consiglieri regionali della Calabria Stefano Priolo, la figlia di Domenico Bova, Francesca, e il parlamentare, già ministro dell'Interno, Marco Minniti.

Ad aprire i lavori il presidente Irto, che ha definito "Mimmo Bova un galantuomo e un esempio di dirittura morale, di rigore, di sobrietà, di rispetto degli avversari e delle loro idee". Nell'occasione, il rappresentante di palazzo Campanella ha proposto una riflessione più ampia sulla crisi della politica, oggi, sottolineando la necessità di recuperare e modernizzare il ruolo delle scuole di formazione: "La risposta deve essere fortemente etica: l'etica della politica, che deve tornare ad assumere un ruolo centrale nei partiti, nei movimenti, nelle associazioni, nelle istituzioni e sui mass media. Un'etica che faccia scegliere sempre parole pesate e di verità".

Commovente il ricordo del presidente dell'associazione Ex consiglieri. Stefano Priolo ha rievocato la complessità del momento storico nel quale sia lui, sia Bova esercitavano il mandato a Palazzo San Giorgio (all'epoca sede del Consiglio regionale) "con grande rispetto, considerazione e sincera amicizia nonostante le posizioni politicamente distanti. Avevamo un terreno comune di valori e di principi. Mimmo era un uomo dal raro senso delle istituzioni e dal profondo equilibrio".

Francesca Bova ha ricordato suo padre, mettendo in evidenza come egli abbia, fino alla fine della sua vita, "amato e onorato la politica e le istituzioni. Un amore profondo e infinito, reso ancora più forte dalla sua indole aperta e votata al confronto e alla cura degli altri. Il suo era un lavoro complesso, anche difficile da spiegare, e molto impegnativo, con gli spazi privati che finivano inevitabilmente per restringersi". Mimmo Bova è stato dirigente politico del Pci, poi del Pds, dei Ds e del Partito Democratico e nel corso della sua vita pubblica ha ricoperto gli incarichi di consigliere comunale a Pazzano, di sindaco a Roccella Jonica, di consigliere regionale e di deputato della Repubblica per tre legislature.

Un significativo ricordo personale di Domenico Bova è stato quello offerto da Marco Minniti. "Ci legava un sincero e profondo affetto, nato dal fatto di aver condiviso valori e ideali, ma soprattutto aver condiviso un'intera vita, quando lavorare per un partito comportava enormi sacrifici. La politica è fatta di sentimenti", ha affermato Minniti. Il parlamentare reggino ha sottolineato come "Mimmo Bova fosse una persona capace di portare i suoi interlocutori al ragionamento e al pensiero profondo. Soprattutto, aveva una dote rara: sapeva ascoltare gli altri, specialmente gli avversari. E anche per questo gli avversari lo hanno sempre rispettato".