Reggio, Movimento per la Rinascita del P.C.I. e l’Unità dei Comunisti: "Tari, ci si inventa di tutto per colpire cittadini onesti"

"Il prossimo 30 novembre 2019, scade il termine per il pagamento del saldo della TARI 2019, tassa sui rifiuti urbani del comune di Reggio Calabria. Il contribuente è tenuto al versamento della TARI, anche se non riceve il relativo avviso di pagamento. Dal link approfondisci è possibile procedere al calcolo di quanto dovuto e conoscere le relative modalità di pagamento. Il mancato pagamento entro il termine del 30 novembre equivale ad automatica messa in mora del contribuente, con conseguente applicazione della sanzione e degli interessi".

"Questo annuncio - dice il Movimento per la Rinascita del P.C.I. e l'Unità dei Comunisti, Coordinamento Provinciale di Reggio Calabria - da qualche giorno risulta esposto sulla home page (pagina principale) della società Hermes Servizi Metropolitani s.r.l.; la società in house che gestisce i tributi e quant'altro su affidamento dell'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria.

Ora, l'annuncio è davvero originale e stupefacente; tanto originale che probabilmente si tratta di uno scherzo di cattivo gusto.

E' la prima volta a memoria d'uomo che una tassa viene richiesta con un semplice annuncio sul sito della società dei tributi".

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"Stando al testo citato i cittadini dovrebbero pagare la TARI anche senza ricevere il relativo avviso; insomma a prescindere dall'avviso.

Però, l'ignoto autore dimentica che la TARI è una tassa che presuppone l'invio della fattura e\o decreto a valle della quale vi è il bollettino di pagamento.

Stando alla novità di questi giorni il cittadino dovrebbe autotassarsi.

Anzi di più, sempre seguendo il testo, dovrebbe anche calcolarsi da solo l'ammontare della tassa.

Certo, la modernizzazione è un effetto della vita moderna ma arrivare a ribaltare sul cittadino anche l'onere di auto calcolarsi l'ammontare del suo debito nei confronti dell'Amministrazione; nessuno l'aveva mai pensato. Ma non è finita qui.

Secondo l'ignoto inventore dell'annuncio la società Hermes ha anche deciso che l'avviso costituisce da solo anche una automatica messa in mora. In pratica, decorso il 30 novembre il cittadino non deve aspettare nessuna diffida: è messo in mora "per annuncio". Basta l'avviso e dopo il 30 novembre scattano le sanzioni e gli interessi.

Anche se non è precisato, è immaginabile che dovrà essere sempre il cittadino a calcolare anche l'ammontare delle sanzioni e degli interessi!

Senza dimenticare che tutto ciò ricade esclusivamente sulle spalle dei cittadini contribuenti, cioè di quelli che sono iscritti nei ruoli del comune, poiché pagano regolarmente le tariffe più care d'Italia. Al danno la beffa. Certamente chi non paga non potrà essere neppure sanzionato.

All'autore dell'originale annuncio riteniamo però di segnalare che molti cittadini non hanno un computer; non usano internet; non tutti, anzi pochissimi si collegano ogni giorno al sito della Hermes.

Che succederà a questi cittadini? Saranno sanzionati solo per il fatto che non hanno un computer o semplicemente perché non si sono collegati al sito Hermes?

Tra l'altro sarebbe opportuno segnalare all'ignoto autore dell'annuncio che, di norma, non ha il computer chi è anziano; chi ha un reddito basso; insomma le fasce sociali più deboli della popolazione.

Insomma, l'idea rischia di diventare un balzello ingiusto e assolutamente inaccettabile prima di tutto per le fasce deboli e per le persone anziane che già devono "industriarsi" per come mettere da parte i soldi necessari per poter pagare la TARI, che come è noto è un balzello davvero pesante per chi è disoccupato o ha una pensione sociale, tra l'altro a Reggio Calabria si paga una delle tariffe più care d'Italia per avere il servizio più scadente d'Italia. Se poi i cittadini devono comprarsi la palla di vetro ed essere previgenti fino al punto di "auto sapere" che devono pagare, quando pagare e quanto pagare, ci pare uno sforzo davvero eccessivo.

Chiediamo, quindi, il ripristino della legalità chiaramente infranta dal vergognoso annuncio della Hermes e la tutela dei diritti di tutti cittadini contribuenti, a partire da quelli più deboli. Si proceda all'annullamento dell'annuncio e si mettano a lavorare i dipendenti della Hermes, anche perché, a questo punto, se tutto è a carico dei cittadini, non si capisce cosa ci stanno a fare, anzi forse lo si capisce: sono addetti a riscuotere l'aggio stratosferico a vantaggio di Hermes creato dal lavoro dei cittadini.

Inoltre, sarebbe assai importante e necessario che l'Amministrazione Comunale e a seguire la società Hermes dovrebbero trovare il modo di ridurre l'importo annuo della TARI, che ha raggiunto livelli odiosi ed eccessivi, soprattutto se rapportato alla qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani assolutamente scadente e se si tiene conto del reddito pro-capite che è tra i più bassi d'Italia".