Reggio, il consigliere comunale D'Ascoli lascia Forza Italia: “Che figuraccia con la candidatura di Occhiuto… in Calabria partito è diventato un ridicolo club di famiglia”

dascoli giuseppe"Con l'ultimo, ennesimo, atto di prepotenza della gestione Santelli-Occhiuto, che dopo aver ridotto Forza Italia ad un club di famiglia hanno esposto il Partito al ridicolo su tutto il territorio nazionale, si è inevitabilmente raggiunto il punto di non ritorno. Una situazione umiliante, da ogni punto di vista, dalla quale purtroppo bisogna trarre delle conseguenze. Oggi, dopo oltre 15 anni di militanza, impegno e battaglie in Consiglio comunale si conclude la mia esperienza in Forza Italia". È quanto dichiara in una nota il Consigliere comunale di Reggio Calabria Giuseppe D'Ascoli.

"Lascio questo Partito - continua D'Ascoli - con la consapevolezza di chi sa di aver dato sempre il massimo ma con la delusione e l'amarezza di chi ha fatto di tutto fino alla fine, senza mai essere ascoltato, e so di non essere stato il solo, per evitare che una storia così importante e gloriosa trovasse il suo triste epilogo nelle mani di arroganti e incapaci. Ho sempre contestato, il modus operandi dell'attuale coordinatrice Regionale di Forza Italia e dei suoi consiglieri-amici, ma oggi più che mai rimango basito di fronte all'assurdo atteggiamento della Santelli e degli Occhiuto che dopo aver ridotto gli spazi di confronto con l'allontanamento di militanti e sostenitori ed epurazioni di eletti e dirigenti scomodi hanno intrapreso, con un'insensata ostinazione, una strada alla quale credevano solamente loro agendo nel nome e per conto di tutta Forza Italia. Non solo, con la loro gestione esclusiva ed escludente hanno portato il Partito quasi all'estinzione, ma si sono permessi di sostenere la candidatura di Mario Occhiuto a Presidente della Regione Calabria parlando per conto di tutti senza coinvolgere nessuno e dimenticando di rappresentare in realtà una minoranza della minoranza.

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"Nonostante tutto - aggiunge il Consigliere D'Ascoli - hanno continuato, in questa crociata per la poltrona, a tenere la barra dritta e ad alzare costantemente il tiro, cercando di imporre anche all'alleanza di Centrodestra una scelta che nessuno aveva condiviso né accettato. Ieri infine, l'apoteosi politica degna dei più grandi statisti. Un'investitura senza che il Presidente Berlusconi si fosse personalmente espresso con una propria nota di agenzia come da prassi e poi l'inganno di far credere a tutti che si trattasse di una linea politica condivisa dagli alleati quando invece eravamo di fronte all'ennesimo azzardo. A tutto però c'è un limite e dopo poche ore anche a questa imposizione si è posta la parola fine. Peccato però che con la presa di posizione degli altri alleati della coalizione, ovvia e prevedibile visto che già nei giorni scorsi avevano manifestato il loro disappunto rispetto alla proposta di Forza Italia, è finita anche quella residua credibilità di cui poteva godere ancora Forza Italia, come in un grande bluff che alla fine viene scoperto.

"Non c'è niente - conclude D'Ascoli - che giustifichi questi comportamenti senza senso, e seppur non abbia nulla da commentare personalmente sui problemi del Sindaco di Cosenza, considerata la mia ferma adesione ai principi garantisti, mi chiedo: era veramente il caso di insistere con la candidatura a Presidente della Regione e primo cittadino della Calabria di una persona in questa condizione? Non c'erano e non ci sono forse altre personalità obiettivamente più valide e non esposte nel mondo di Forza Italia? Non era il caso di evitare questa inutile guerra di posizione che non ha portato a niente se non all'autodistruzione? La risposta a tutto, anche se in realtà sembrerebbe ovvia, arriva invece, spiazzante e ancora una volta illogica, nelle convulse ore post debacle dalle affermazioni dell'altro Occhiuto, il deputato Roberto che, in preda ad un'isterica reazione non solo non accenna ad un passo indietro ma, nonostante l'evidenza, sostiene che questa battaglia continuerà ancora, soli contro tutti. E' questo il momento in cui il cerchio si chiude, in cui le carte sono ormai scoperte ed il re è finalmente nudo. Ma è anche il momento in cui tutto per tutti finisce. Con una sola grande differenza. Io lascio Forza Italia, ma chi ha osato troppo cade e resta a terra e chi non ha ceduto mai rimane in piedi e va via a schiena dritta".