Cosenza, Laboratorio Riformista: “Indebitamento Amaco raddoppiato rispetto al 2010”

"Prendiamo atto della risposta resa dall'Amministratore Unico dell'Amaco alla nota di Laboratorio Riformista. Nell'interesse dei cittadini, condividiamo la volontà, che lo stesso manifesta, di voler adire le vie giudiziarie per accertare se le notizie diffuse sull'Amaco siano veritiere o meno e attendiamo fiduciosi gli sviluppi. Ci permettiamo di fare notare che gli inquirenti troveranno di sicuro interesse l'informazione, denunciata da Laboratorio e confermata dallo stesso amministratore, della presenza nel bilancio 2018 dell'Amaco di un contributo illegittimo, che l'azienda intende restituire al comune, senza però correggere il resoconto economico-finanziario del 2018. La dichiarazione dell'amministratore dell'Amaco richiama il paradigmatico rilievo contenuto a pag. 103 della deliberazione n. 106/2019 della Corte dei Conti, con riferimento alla contabilità del Comune di Cosenza: "i risultati di amministrazione conseguiti negli esercizi 2015-2018 risultavano falsati – rectius, alterati in melius – per la presenza di alcune macroirregolarità". Evidentemente, la prassi dei risultati ballerini, e cioè il costume di falsare, meglio, alterare in melius, i risultati economici, ricorrendo a macroirregolarità, come può essere per l'appunto la contabilizzazione di una contribuzione contraria alla Legge Madia, è una prassi di bilancio che sotto questa amministrazione è stata, con estrema probabilità, condivisa oltre i ristretti confini contabili municipali. Siamo certi di non doverci preoccupare della minacciata querela dell'amministratore dell'Amaco se continuiamo a chiedere come sia stato possibile giungere all'indebitamento complessivo di circa 10.000.000,00 di €, raddoppiando l'indebitamento della società registrato al 31/12/2010. Su questo l'amministratore dell'Amaco non ci pare abbia dichiarato nulla. E pure in questo raddoppiamento dei debiti registriamo una preoccupante analogia con la gestione delle casse comunali". E' quanto si legge in una nota del consiglio direttivo del Laboratorio Riformista.

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