Cosenza, “Mettiamo un argine alla fuga dei cervelli e offriamo chances concrete ai nostri giovani”. L’assessore alle attività economiche e produttive e il consigliere Gisberto Spadafora indicano alcuni modelli virtuosi

"È tempo di offrire chances concrete ai nostri giovani, attraverso una sinergia virtuosa fra pubblico e privato. A Cosenza è stato fatto, in vari settori, anche in quello delle attività produttive, nel settore della ristorazione e del food di qualità, consentendo a giovani imprenditori di realizzare modelli d'impresa a loro volta generatori di occupazione, in una visione che rifugge le logiche del passato a sostegno dello sviluppo e quindi delle buone idee".

Lo affermano, in una nota congiunta, l'Assessore alla crescita economica urbana del Comune di Cosenza, Loredana Pastore, e il consigliere comunale Gisberto Spadafora, componente della commissione consiliare attività economiche e produttive.

"Riteniamo – sottolineano ancora Loredana Pastore e Gisberto Spadafora - che questo modello o modelli simili possano essere replicati perché la provincia di Cosenza è una delle più ricche di prodotti tipici e soprattutto di sapori tradizionali ben declinati nei piatti che il territorio è capace di esprimere. Questa può essere – aggiungono l'Assessore Pastore e il consigliere Gisberto Spadafora - la chiave di volta anche per rivitalizzare i nostri borghi che devono trasformarsi in presìdi dei nostri marcatori identitari.

Qualche anno fa, un nostro concittadino, partito da Caloveto, è riuscito nell'impresa di realizzare la più grande rete di pizzerie di Milano di cui è diventato titolare. Un'affermazione, la sua, che se da un lato ci inorgoglisce, dall'altra ci lascia con l'amaro in bocca al solo pensiero di dover constatare che un altro talento ha dovuto lasciare la nostra terra per avere un riconoscimento lavorativo altrove. Crediamo che le istituzioni e la politica, sia a livello locale, ed ancor più a livello regionale, debbano avere come obiettivo primario quello di porre un argine alla fuga di cervelli che sta desertificando la Calabria. In attesa che chi, come il nostro concittadino partito da Caloveto, decida di investire anche in Calabria, iniziamo a costruire le precondizioni, abbandonando quelle politiche del lavoro che anziché essere attive, generano soltanto frustrante assistenza per i nostri ragazzi. Accanto a questo, si faccia in modo di dar vita a modelli virtuosi di formazione reale, frutto di specifiche richieste di imprenditori illuminati. A Cosenza questa sperimentazione ha dato i suoi frutti in diversi settori: quelli del food, del tessile, della moda, dell'artigianato, del turismo enogastronomico.

Se si riesce a far questo e ad esportare anche questo modello su scala regionale – concludono Pastore e Spadafora – potremo dire di aver dato il nostro contributo alla crescita della nostra terra. Grazie ai fondi europei possiamo farlo in aree e dimensioni più vaste e creare lavoro vero senza alimentare inutili illusioni".

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