La seta unisce Mendicino e Caserta: gemellate le due città nel segno della cultura e del turismo

Sono ufficialmente gemellate Mendicino e Caserta: due centri uniti da un'ideale filo di seta.

La cerimonia, questa mattina, in piazza Municipio, alla presenza dei due primi cittadini,una delegazione del Comune di Caserta, i rappresentanti delle istituzioni locali e tanti cittadini.

«Il Sud può migliorare e costruire prospettive di crescita, e quello di oggi ne è esempio» ha dichiarato il sindaco di Caserta Carlo Marino. «L'elemento che ci unisce – ha aggiunto Marino – non è solo il tessuto ma l'elemento culturale che può diventare occasione per i nostri giovani».

Il presupposto principale di questa iniziativa di scambio tra le due città, è la concretezza: iniziative in campo economico e culturale sono sempre state alla base della costruzione di rapporti tra città lontane e nella maggior parte dei casi, grazie alle ricadute sui partecipanti e sui territori, esse hanno costituito l'inizio di un discorso più ampio.«Un giorno storico che non dimenticheremo» ha detto Antonio Palermo sindaco di Mendicino. «Il passato ci unisce – ha continuato il primo cittadino di Mendicino – ed è il punto di partenza per progetti futuri che riguarderanno aspetti economici, commerciali e turistici».

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I Sindaci dei comuni gemellati, dopo i saluti istituzionali da parte del Prefetto di Cosenza Paola Galeone, dall'assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano e del presidente della Provincia Franco Iacucci, hanno firmato il documento contenente il patto di gemellaggio che i due enti avevano già fatto approvare dai rispettivi consigli comunali. Infine, è stata scoperta la targa e una statua simbolo del momento. Mendicino nell'Ottocento, fu uno dei più importanti centri di produzione della seta in Calabria. Nelcentro storico sono state recuperate due tra le più importanti e antiche filande e all'interno della Filanda Gaudio, oggi, ha sede il Museo storico multimediale della seta, dove sono custoditi documenti e attrezzature per la lavorazione della seta, fino al secolo scorso diffusa in tutta la Calabria.

Certamente più famosa la Real Colonia di San Leucio, a pochi chilometri dalla Reggia di Caserta, fondata nel 1776 da Ferdinando IV di Borbone, che chiamò a Caserta i migliori maestri tessitori italiani e francesi con il dichiarato obiettivo di produrre seta che superasse in bellezza quella prodotta allora a Lione. La seta di San Leucio ancora oggi viene utilizzata per realizzare le bandiere americana e inglese,ma soprattutto, tende, arazzi e broccati di ottima fattura pronti a vestire di eleganza ogni prestigiosa dimora e decora i salotti di tutto il mondo (Vaticano, Quirinale e Casa Bianca).