Paterno Calabro (Cs), il 16 novembre il primo incontro tra sindaci per discutere di violenza sulle donne a livello territoriale

Il primo incontro rivolto alle pubbliche amministrazioni che il Centro antiviolenza del Comune di Paterno Calabro ha inteso organizzare, ha una valenza storica e lancia un messaggio molto forte.

La violenza contro le donne è un fenomeno trasversale che limita donne e ragazze di ogni classe sociale, età, etnia e altro ancora, ostacolandole nei loro diritti e libertà costituzionali ed è stata riconosciuta dall'ONU come una violazione dei diritti umani.

Contrastare la violenza significa offrire alle donne gli strumenti e le informazioni di cui avranno bisogno per superare lo stato di temporanea difficoltà in cui si trovano e lavorare con loro al rafforzamento delle loro risorse interne / esterne.

A tal fine il Centro antiviolenza di Paterno Calabro intende porsi promotore di una rete di Comuni volta a sostenere attività di disseminazione e sensibilizzazione nonché attivare percorsi di uscita dalla violenza per le donne in temporanea difficoltà.

Ad oggi sono stati raggiunti 34 Sindaci dei comuni limitrofi e non solo: Comune di Aiello Calabro, Comune di Altilia, Comune di Aprigliano, Comune di Belsito, Comune di Bianchi, Comune di Carolei, Comune di Carpanzano, Comune di Castrolibero, Comune di Cellara, Comune di Cerisano, Comuni di Colosimi, Comune di Dipignano, Comune di Domanico, Comune di Falconara Albanese, Comune di Figline Vigliaturo, Comune di Grimaldi, Comune di Lago, Comune di Longobardi, Comune di Malito, Comune di Mangone, Comune di Marano Marchesato, Comune di Marano Principato, Comune di Marzi, Comune di Mendicino, Comune di Panettieri, Comune di Parenti, Comune di Pedivigliano, Comune di Piane Crati, Comune di Rogliano, Comune di San Benedetto Ullano, Comune di San Fili, Comune di Santo Stefano di Rogliano, Comune di Scigliano, Comune di San Vincenzo La Costa, e molti altri saranno contatti nei giorni seguenti.

E' obiettivo del Centro coinvolgere nelle attività in programma – anche attraverso il sostegno della pubblica amministrazione – i responsabili dei servizi sociali, delle forze dell'ordine territoriali, i medici di base e le guardie mediche, al fine di condividere un'unica metodologia.

"Tale incontro è di fondamentale importanza poiché senza una rete territoriale diventa difficile operare all'interno di un contesto composto da una molteplicità di piccoli centri. Tale iniziativa è stata accolta favorevolmente da tutte le amministrazioni coinvolte che ringraziamo per aver prontamente recepito ed accettato il nostro invito" – dichiara l'Avv.ta Maria Campolo, la coordinatrice del Cav.

L' auspicio quindi è quello di costruire nel tempo e attraverso la rete, un modello innovativo di prevenzione e accoglienza capace di delineare linee di intervento e buone pratiche.

--banner--