Fusione Corigliano-Rossano, Greco: "Voterò contrario senza elementi di giudizio"

"La fusione di Corigliano Calabro e Rossano, per l'importanza strategica che riveste per la CALABRIA intera, avrebbe meritato ben altra attenzione di quella riservatale, sia dalle istituzioni sia dai protagonisti del sistema produttivo e sociale". A sostenerlo è il consigliere regionale, Orlandino Greco, che dichiara "in assenza di elementi di giudizio" il proprio "voto contrario in Consiglio".

--banner--

"Ciò al fine - prosegue Greco - di evitare l'errore marchiano che l'Ente ha commesso con l'istituzione dei Casali del Manco che, a circa nove mesi dalla sua nascita (5 maggio 2017), ha reso vittime del disservizio assoluto gli oltre 10 mila cittadini, privandoli di ogni riferimento istituzionale, a tal punto da non sapere a chi e come chiedere ciò che veniva precedentemente garantito loro dai cinque comuni. Il problema che si pone è, dunque, quello di fare le cose per bene dopo le disattenzioni che hanno caratterizzato la procedura sino ad oggi. Nessun progetto di fattibilità è al momento emerso, tanto da sottrarre alla Regione ogni elemento di giudizio sul merito dell'iniziativa, necessario per far sì che il Consiglio regionale decida consapevolmente e non diventi mero organo di ratifica della volontà popolare, conseguita con una sensibile assenza dal voto. Una volontà che va certamente rispettata, ma da ritenersi non affatto sufficiente per decidere, altrimenti il referendum non sarebbe stato di tipo consultivo". "Quindi - prosegue Greco - in assenza degli elementi di prova sulla giustezza della pretesa fusione che, giova ripetere, ha visto consistenti segmenti di popolazione e uno dei due sindaci perplesso sulla convenienza a chiudere un percorso senza alcun supporto che ne attestasse la correttezza, la convenienza e la fattibilità, la Regione dovrebbe evitare di commettere gli errori sino ad oggi registrati nell'istruire, nel proporre e approvare i provvedimenti legislativi di sua competenza. La proposta di legge a mia firma e del collega Franco Sergio sul riordino della disciplina è un'occasione importante da non sprecare al fine di aggiustare il tiro. Al di là di quanto appena sottolineato, che di per sé impedirebbe ogni decisione corretta al riguardo, pena l'assunzione di una responsabilità che giammai mi assumerò nel determinare una fusione della quale tutti avranno verosimilmente di che pentirsi, esiste oggi il dubbio di quanto e come legiferare". "Dalla carta alla realtà - conclude Greco - esiste la stessa differenza che c'è tra il dire e il fare con in mezzo il mare (Casali del Manco docet), nel quale si rischia di fare affogare una collettività intera. Pensare di andare al voto di qui a 3/4 mesi, come si vocifera in giro, sarebbe pertanto da irresponsabili".