''Scacco alla regina'' del quartiere Ciampa di Cavallo di Lamezia, così una donna gestiva dal carcere lo spaccio di droga

gdf altra500Sono 19 ordinanze di custodia cautelare, 3 delle quali nei confronti di minori, decine di perquisizioni eseguite: questo è il bilancio dell'operazione ''Scacco alla regina'' scattata alle prime luci dell'alba e che ha visto impiegati oltre 100 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro e di altri reparti della Calabria. Teatro dell'operazione il popolare quartiere ''Ciampa di Cavallo'', prevalentemente popolato da famiglie di etnia rom trasferite, nel tempo, dall'adiacente campo rom di Scordovillo, il più grande del mezzogiorno e le cui condizioni di degrado sono state oggetto, recentemente, anche di un Comitato Nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. Le indagini, svolte dai Finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno portato alla luce un quadro sconcertante: a capo dell'organizzazione è risultata una donna, B.C. di 50 anni, che, benché in carcere, riusciva a sovrintendere ad una ramificata e capillare catena di spaccio di sostanze stupefacenti all'interno del quartiere ''Ciampa di Cavallo'', un vero ''fortino'' ritenuto fino ad oggi inespugnabile. Tramite un congiunto minorenne, trasmetteva gli ordini impartiti dal carcere ad interi nuclei familiari di etnia rom preposti alla vendita delle dosi di cocaina ed eroina ai tossicodipendenti ammessi, dalle sentinelle, ad accedere nel ''fortino''.

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L'organizzazione, come inequivocabilmente dimostrato anche dalle riprese video effettuate dalle Fiamme Gialle lametine, non esitava ad avvalersi di minori per l'attività di spaccio. Nei confronti di 3 di essi, infatti, il Gip del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, aderendo alla richiesta formulata dal Procuratore della Repubblica per i Minorenni del capoluogo calabrese, ha disposto la custodia cautelare in apposite strutture. Coinvolti, addirittura, 2 minori di età inferiore ai 14 anni e pertanto non imputabili. La Procura per i Minorenni di Catanzaro, alla luce di quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, ha avviato le procedure per la richiesta di decadenza della potestà genitoriale al competente Tribunale per i Minorenni. Sono in corso gli accertamenti patrimoniali da parte delle Fiamme Gialle lametine sui nuclei familiari coinvolti nelle indagini. Quattro degli arrestati sono risultati fruitori del reddito di cittadinanza, mentre altri 4 indagati fanno parte di nuclei familiari a loro volta percepivano il reddito di cittadinanza.