Urbs Reggina: una telefonata può allungare la vita, ma non salvarla

lopezsipdi Paolo Ficara - Ormai la Sip non esiste più, quindi non si può considerare pubblicità occulta. La serie di spot con protagonista Massimo Lopez, negli anni '90, aveva come slogan "una telefonata ti allunga la vita". Pronto ad essere fucilato dentro un fortino militare, l'attore chiede di poter effettuare una telefonata come ultimo desiderio. Ne vengono fuori chiacchierate infinite con amici e parenti. Ma il plotone d'esecuzione è sempre lì, pronto. Prima o poi, farà fuoco.

La sensazione attraversata in questo periodo, mettendo come protagonista la Urbs Reggina, è la medesima. Si sta prendendo solo tempo. Ed il riferimento non è solo al pleonastico ricorso presentato per la fidejussione, dopo non aver rispettato il termine del 28 settembre per evitare le sanzioni. Comprendiamo i dispensatori di ottimismo: giustamente (solo) dal loro punto di vista, dopo aver dichiarato che chi non si abbona poi si pente, che per lo stadio è tuttappò, che per la fidejussione è tuttappò e che per il marchio c'è una curatela che fa mercimonio (uh vì, potevano pagare i creditori con i soldi del Monopoli), non è che ora ci si potesse far assalire da una improvvisa disperazione.

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Ogni forma di ottimismo difficilmente tornerà utile per avvicinare in fretta e furia qualche salvatore. E non aggiungiamo patria, sarebbe inappropriato. Nessun personaggio facoltoso con un po' di sale in zucca, rileverebbe allo stato attuale un club che prima o poi, la sanzione di 8 punti e l'ammenda di 350.000 euro la riceverà. Senza stadio. Senza centro sportivo. E con stipendi da pagare a calciatori scelti da altri, per una intera stagione sportiva. Sarebbe una follia rilevare adesso la Urbs Reggina, anche a costo zero. Né possiamo prendere per buona la voce circa richieste per subentrare nell'immediato, lasciando invariata la carica di presidente: entreremmo nell'ambito del surreale, preferiamo bollarla come leggenda metropolitana.

Entro il 16 ottobre vanno versati, al lordo, gli stipendi a tutti i tesserati con contratto federale. Non farlo, significherebbe dar vita ad una stagione stile Akragas 2017/18. Ecco perché parliamo di orchestra del Titanic. Come e dove trovare questi 200.000 euro, sono problemi di chi con spropositata incoscienza ha iscritto questa squadra, assumendo impegni con dirigenti, staff tecnico e calciatori. Se questa somma giungerà dai soci di minoranza, o da qualche altro imprenditore calabrese a titolo di sponsorizzazione, poco cambia.

Da queste colonne, non abbiamo mai chiesto a nessuno di investire oltre le proprie possibilità. Mai. In nessuna fattispecie. Più volte, invece, abbiamo implorato l'alt a chi non possiede le risorse per fare calcio professionistico. E non ci riferiamo solo all'aspetto economico. L'anno scorso è stato ricordato Oreste Granillo, come cercatore di risorse per la Reggina. Per trovare altrove le finanze utili a mandare avanti la squadra (e la Reggina di Granillo non si accontentò sicuramente di salvarsi in Serie C), servono determinate virtù relazionali.

Se presunzione e scontrosità fossero monete, a quest'ora saremmo in Champions League.

In una lettera indirizzata ai tifosi lo scorso aprile 2018, quando era ancora Reggina a tutti gli effetti e per annunciare l'appuntamento con gli avvocati De Salvo e Sfara, c'è un passaggio che fa un certo effetto (a voi stabilire quale), letto a distanza di 6 mesi: "Ovviamente, visto che la prossima stagione è alle porte, il Club non può permettersi alcun rallentamento rispetto agli impegni da assumere per la stagione prossima e, dunque, in questo senso, cari tifosi, posso garantirvi che il progetto per come sopra esposto andrà avanti nei tempi prefissati (e ormai strettissimi), attraverso accordi e sinergie".

Oggi sarebbe corretto ammettere, non ai tifosi bensì a sé stessi, che pur trovando questi 200.000 euro sotto la mattonella o vincendoli al quiz di Rai1, a metà dicembre poi bisognerà trovarne altrettanti, a metà febbraio pure e così via fino al termine della stagione. Il plotone d'esecuzione può essere rimandato, ma non evitato. Così come la rinascita della vera Reggina, abortita solo per evitare scontri plateali. Prima si chiude questo incubo, e prima si potrà programmare una ripartenza dalla categoria più alta possibile.