Il consigliere regionale Pitaro (Gruppo misto) incontra il comitato "La strada che non c'è"

«La Strada che non c'è rappresenta uno dei simboli che rendono il Mezzogiorno la più grande area in ritardo di sviluppo d'Europa. Oggi c'è un obbligato ripensamento del modello di sviluppo diseguale del Paese e le ingenti risorse nazionali ed europee possono darci una mano. Il piano di ricostruzione dell'economia italiana sarà credibile se affronta i ritardi e mette a valore il potenziale di crescita del Sud». Lo ha detto il consigliere regionale Francesco Pitaro (G. misto) incontrando a Decollatura il comitato "La Strada che non c'è" che «dal 2011 si batte – ha precisato il presidente Domenico Mazza – per la realizzazione della strada di collegamento delle province di Catanzaro e Cosenza passando per l'entroterra nella zona centrale della Calabria, i cui lavori sono iniziati negli anni '80, ripresi a singhiozzo nel tempo e oggi ben lontani dall'essere compiuti. Proprio nel 2011 il Piano per il Sud stanziò 94 milioni di euro da destinare a questa strada, che poi però furono dirottati su altro».

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Nel corso dell'incontro – hanno partecipato anche il consigliere comunale di Soveria Mannelli Giuseppe Gabriele e l'imprenditore Andrea Cardamone, titolare del Palahotel Vallenoce – il consigliere regionale ha aggiunto: «Sono anni che si discute di un'infrastruttura che se realizzata avrebbe potuto togliere dall'isolamento numerosi e importanti centri della Calabria, tra cui Soveria Mannelli, Decollatura, Serrastretta, San Pietro Apostolo e Tiriolo: un'area dal ricco patrimonio ambientale e con presenze imprenditoriali straordinarie, che resta però difficile da raggiungere e afflitta dal dramma annoso dello spopolamento. C'è stata l'attenzione della Regione e dei Presidenti delle due Province, persino l'impegno del vice ministro Cancellieri. Ma rimane gravissima l'esclusione di questo progetto dal recente piano del Governo destinato alle infrastrutture. Per parte mia conto di coinvolgere l'assessore alle Infrastrutture della Regione Domenica Catalfamo e l'Anas che ne ha la competenza, e di proporre una mozione al Consiglio regionale per impegnare la Giunta a riprendere il dossier che riguarda la strada in questione». Ha concluso Pitaro: «Il rischio da evitare per l'Italia oggi è che nei fatti non cambi nulla. Ritrovandoci a breve con un Nord che a fatica cercherà di tenere il passo con il resto dell'Europa e un Sud sempre più distante da tutto, con l'entroterra della Calabria a fare da buco nero. In tal senso, l'appello a realizzare "La Strada che non c'è" è emblematico e chiama alla responsabilità ogni livello politico e istituzionale, regionale, nazionale ed europeo. Se non colmiamo, oggi che ne abbiamo l'opportunità, il pesante deficit infrastrutturale, priveremo la Calabria di ogni prospettive di crescita e l'Italia della possibilità di risolvere una volta per tutte la questione meridionale».