Innocenza Giannuzzi (presidente AgriCoop e Blu Calabria): "La battaglia di 4500 precari calabresi, battaglia di tutta la Calabria"

"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto, ma questo varrà anche per i 4500 precari Calabresi?

Non è accettabile che i nostri lavoratori LSU ed LPU, anche se purtroppo precari da anni, debbano puntualmente ogni anno affrontare questo calvario, loro che sono il motore propulsore della macchina burocratica di diverse amministrazioni calabresi.

Non è possibile arrivare sempre alle battute finali per affrontare un problema così grave.

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Se è vero che la Calabria è un terreno arido di posti di lavoro, che essa è la regione più povera d'Europa e che metà del popolo calabrese ha votato il governo del popolo, definito il "governo del cambiamento", perché esso si è disinteressato a tale problematica?

Perché non si è affrontato nei tempi e con le modalità idonee un problema calabrese storicizzato?

Chi fa impresa lo sa bene, conosce i gap produttivi e lavora affinché essi non interferiscano sull'intero processo produttivo, ma questo principio non sembra essere valido anche in questa situazione.

Però la realtà è ben diversa e non riconfermare i nostri precari vorrebbe dire paralizzare l'intero sistema burocratico di diversi comuni Calabresi con ricadute economiche e sociali sul territorio.

Garantiamo il lavoro a chi da anni lo svolge con serietà e professionalità, assicuriamo la continuità e la certezza a tanti lavoratori e a tanti padri di famiglia.

La battaglia dei 4500 precari calabresi deve essere la battaglia di tutta la Calabria, una terra che merita dignità e rispetto, affinché la nostra regione non debba vivere più nell'ansia ma nella certezza del suo futuro". Lo afferma in una nota Innocenza Giannuzzi, presidente consorzio AgriCoop e presidente consorzio Blu Calabria.