Doris Lo Moro lascia la politica: "Torno a fare il magistrato"

lomorodoris600La senatrice Doris Lo Moro ha stilato il bilancio dell'attività parlamentare svolta nella legislatura che si è appena conclusa ed ha annunciato il suo ritiro dalla politica. "Una decisione ben ponderata e sulla quale ha detto chiaramente di non voler avere ripensamenti" è scritto in una nota. La storia politica di Doris Lo Moro - passata dal Pd ad Articolo Uno Movimento Democratico e Progressista Liberi e Uguali - magistrato, è iniziata nel 1993 quando venne eletta sindaco di Lamezia Terme che ha guidato per due mandati consecutivi. Nella giunta regionale presieduta da Agazio Loiero ha ricoperto per due anni l'incarico di assessore alla Sanità. In seguito è arrivato l'impegno al Parlamento col primo mandato alla Camera dei Deputati e il secondo al Senato. "E' stato un privilegio ricoprire questi incarichi - ha detto la Lo Moro - il mio tempo è scaduto, ora torno al mio lavoro di magistrato con la consapevolezza e l'orgoglio che si può fare politica rimanendo persone oneste, sempre presenti a se stessi. La politica è un'arte nobile ed è anche un dovere".

--banner--

I cinque anni di attività sono illustrati nell'opuscolo "Racconto un impegno" in cui dettagliatamente viene esplicitato il lavoro svolto a Palazzo Madama. Il documento, prosegue la nota, "è diviso in numerose sezioni: riforme costituzionali e legge elettorale; la Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali; le donne; altre battaglie per i diritti; il rapporto con il territorio; nella giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari; dal Pd ad Articolo Uno Movimento Democratico e Progressista Liberi e Uguali; iniziativa legislativa; attività in Commissione Affari Costituzionali; atti di indirizzo e di sindacato ispettivo; interventi in aula; l'attività parlamentare sul sito di Radio Radicale; incarichi e uffici ricoperti nella legislatura". "Racconto un impegno - ha spiegato la senatrice Lo Moro - racconta l'attività parlamentare da me svolta attraverso gli atti. In questo documento c'è anche il racconto di un disagio, ovvero le motivazioni che mi hanno indotto a lasciare il Pd. Le scissioni non sono trasformismo, le evoluzioni della politica sono pane quotidiano". "Sono stata relatrice in Parlamento di tutti i provvedimenti che hanno riguardato le donne - ha sottolineato Lo Moro - così come sono intervenuta numerose volte sul tema delle unioni civili. Si tratta di argomenti che andavano sostenuti e sono orgogliosa di averlo fatto. Ho fatto il parlamentare con dignità e onore così come vuole l'art. 54 della nostra Costituzione. Si potrebbe dire che potevo fare di più ma, col senno di poi, tutti potevamo fare di più. Se nell'agenda politica del Governo il Meridione non è presente in maniera sufficiente, questo non è un problema del singolo parlamentare."Oggi la Calabria non gode di buona salute. Il vero problema di questa regione è che manca la progettualità. Non si può vivere nell'emergenza. Cosa si sta facendo per i giovani? Questa terra rischia di rimanere desertificata, qui rimarranno solo le persone adulte, i nostri ragazzi se ne andranno via. Oliverio non sta facendo molto, Scopelliti ha fatto peggio. La Calabria non brilla per qualità della classe dirigente. Giovani occupate la scena se ne siete capaci!".