Presentato lo Stage della Nazionale Italiana Femminile di Sitting Volley al PalaCus dell'Unical

Doveva essere solo la Conferenza Stampa di presentazione dello Stage della Nazionale Italiana Femminile di Sitting Volley del 28 Giugno presso il PalaCus dell'Università della Calabria, invece è stata una analisi di alto contenuto circa le problematiche dell'inclusione e dell'aggregazione sociale.
La conferenza, magistralmente moderata dal giornalista sportivo Valter Leone, ha visto tra gli altri gli interventi di Giancarlo Vivone, coordinatore del partenariato sociale del Welfare Cafè, della Presidente del Comitato Paraolimpico di Cosenza Deborah Granata, del referente Centro Coni Volley Cosenza Christian Dodaro e della Presidente dell'associazione "Una mano sul cuore", Manuela Micieli.

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Il Presidente della Volley Cosenza Rocco Filippelli ha illustrato il programma del 28 Giugno.
La mattina del 28 la Nazionale Italiana Femminile di Sitting Volley effettuerà un allenamento dimostrativo aperto al pubblico e agli addetti ai lavori. Dopo un giro in città con il pullman scoperto, messo a disposizione dal Comune di Cosenza , la Nazionale, nel pomeriggio, disputerà un'amichevole contro una selezione di atlete calabresi di pallavolo, in una partita intitolata "La partita dei cuori", per il cuore del Sitting Volley e per il cuore dell'Associazione "Una mano sul cuore", sempre presso il PalaCus.
Ed è a favore di questa associazione che è stata avviata una raccolta di piccole offerte a scopo solidaristico.
Il Direttore tecnico della Volley Cosenza Tonino Chirumbolo ha letto alcune riflessioni sull'evento e sulle straordinarie ragazze del Sitting Volley, inviate alle ragazze della Volley Cosenza.
Di seguito riportiamo questi emozionanti pensieri, che devono essere per tutti momenti di riflessione ma anche di gioia e felicità:
"Chi di noi pallavolisti non ha mai avuto un infortunio? Una distorsione alla caviglia, una botta in un dito, un mal di schiena, un qualsiasi evento traumatico che, per pochi giorni, o a volte, per qualche mese, ci ha impedito di poter svolgere le nostre normali attività giornaliere, sportive e non, con l'efficienza e la sicurezza di cui, normalmente disponiamo?
E magari, questa cosa è avvenuta proprio alla vigilia di un avvenimento importante, un torneo, una finale?
E chi non si è mai sentito uno sfortunato, un perseguitato dalla sorte, per essere stato costretto da un evento così funesto a non poter prendere parte ad un qualcosa a cui, magari, si stava preparando da mesi, magari, da una vita?
E lì ci sentiamo impotenti, disarmati, abbattuti, e meditiamo di mollare tutto, perché troppo colpiti da una sorte così avversa...
Ora, però, proviamo a pensare, se ci riusciamo, anche solo per un attimo, se questa fosse una condizione permanente di OGNI GIORNO DELLA NOSTRA VITA, che non fosse solo un periodo, ma che in ogni secondo della nostra esistenza noi non potessimo contare su quel piede che ci fa saltare, o su quella mano che ci fa schiacciare: come ci sentiremmo? Come sarebbe la nostra esistenza? Come cambierebbe la nostra vita? Riusciremmo ancora a pensare ad una banale distorsione come un evento apocalittico?
Ma soprattutto, avremmo ancora la stessa percezione di quello che possiamo definire 'la cattiva sorte'? Penso proprio di no...
Ed io l'ho fatto, l'altra sera, pensando all'evento che andremo ad ospitare, pensando allo spessore umano delle ragazze che saranno protagoniste di questa due giorni cosentina; ho pensato al loro coraggio, alla loro abnegazione, alla loro voglia di vivere, ma soprattutto, alla loro capacità di far sembrare NORMALE ciò che per chiunque di noi sembrerebbe una montagna impossibile la scalare.
Nutro un'ammirazione spropositata verso queste magnifiche atlete, che incarnano il vero senso dello sport, della sua umanità, senza perdere il sano agonismo e la fiera competizione, che ne fanno adrenalina pura per chi, della lotta, ha fatto il suo dogma.
Stare a contatto con loro, in questi giorni, sarà linfa vitale per il nostro essere sportivi, poiché saremo a fianco di persone che, ancor prima di lottare contro un avversario sul campo, ha imparato a combattere contro la vita, vincendo tra l'altro, e mandando a noi tutti un messaggio forte e chiaro di come, con coraggio e determinazione, si possano superare gli ostacoli ben più alti e difficili di un muro o di una difesa.
Godiamo di questa giornata, come meglio possiamo, poiché, quello che porteremo a casa da questa esperienza, prima che sportivi migliori, ci farà diventare PERSONE MIGLIORI, grazie a questo raro esempio di forza, coraggio e fierezza.
Nella vita, quando cadi, devi rialzarti... Sempre... Ma non farlo troppo velocemente: devi arrivare ad amare la polvere, se vuoi davvero apprezzare le stelle...".